Buontalenti e gli apparati effimeri




Cosa sono gli apparati effimeri?

Sono delle strutture di breve durata che venivano usate a partire dal Rinascimento in occasione di feste. Venivano costruiti palchi  per rappresentazioni teatrali e musicali, come intrattenimento per gli ospiti.
Per l'arrivo di persone illustri, come segno di benvenuto, veniva ordinata la costruzione di un arco di trionfo da cui seguiva un percorso che portava fino al palazzo del potere e lungo il quale erano messe decorazioni fisse o mobili, fatte con dipinti e bassorilievi in gesso.


Che cos'è una "naumachia"?

La "naumachia" è uno spettacolo rappresentante una battaglia navale, in uso specialmente presso gli antichi romani, che le facevano negli anfiteatri. In queste strutture per l'occorrenza venivano chiuse le porte, in modo da riempirle d'acqua con dei macchinari.


La Pellegrina
commedia messa in scena per le nozze di Ferdinando I e Cristina di Lorena nel 1589


Costumi per il III e V atto

A cosa servivano le scritte su questi disegni?

Buontalenti su questi disegni aveva scritto accanto ad ogni figura le indicazioni per i sarti incaricati di cucire gli abiti scena.


Brani dalla Biografia di Bernardo Buontalenti scritta da Filippo Baldinucci.
Nel primo intermedio adunque comparve in terra un tempio, e nell’aria una nuvola, che alcune femmina sosteneva in atto di sonare, e cantare. Veddesi calare  la nuvola dentro al tempio, e fu appresentata l’azione, ed in un subito non solo e la nuvola, ed il tempio veddonsi sparire, ma la scena tutta, ed in luogo di quella comparire un Cielo stellato con  quel lume appunto, che in una notte serena sogliamo avere della  Luna. Il luogo delle prospettive fu occupato da gran quantità di nuvole, quattro delle quali comparvero cariche di celesti Sirene vestite con abiti sì nuovi e sì ricchi, che furono d’ammirazione a ciascuno, e dopo un suavissimo cantare delle medesime, fattesi tre grandi aperture nel Cielo, comparvero alcune Deità di maravigliosa bellezza, e s’udirono crescere i canti, e le dolci melodie degli strumenti. 

Armonia delle sfere celesti, I intermedio
comparvero in quella selva molti uomini vestiti alla Greca, i quali con mestissimo canto al suon di traverse, viole, e tromboni piangevano lor miseria per esser destinati in pasto d’un terribil Dragone, che essa caverna abitava. Non ebbero questi appena data fine al doloroso cantare, che dalla bocca della grotta veddesi uscire il capo, di quella orribil fiera figurata per lo Serpente di Pitone. Questi vomitò tanto fuoco, e tanto fumo, che in un subito ne fu l’aria offuscata, e nera; ritirata poi per breve spazio la spaventosa testa dentro la grotta, di nuovo s’affacciò fremendo con fischio orribile, vomitando fuoco, e fumo, ed una certa sordida, mestura, figurata per lo avvelenato umore; quindi mandò fuori le grand’ali, ed in un batter, d’occhio uscì tutto della tana attortigliando la coda, battendo i denti, e stralunando gli occhi, lanciando la ruvida lingua, quasi volesse uccidere ogni persona, ma in un subito scese dal Cielo Apollo, il quale presentala al Dragone la disfida, incominciò a saettarlo coll’arco, e fu cosa di maraviglia il vedere, come quella finta bestia al tocco delle saette s’andava infuriando, ed  avviticchiando, e coi denti se le sveglieva dal dorso, versando per le ferite gran copia di sangue, finché col moltiplicar di colpi mostrando appoco appoco mancar di forze, diedosi finalmente per vinta
Il drago del III intermedio


A cura di:
Ciampi Emanuela, Forselli Alessio, Ngeya Alexandra, Elmasbahi Majda